Il referendum del 12-13 giugno 2011 è un referendum ABROGATIVO (si chiede al popolo di sopprimere delle leggi approvate dal Parlamento).

Vota Sì se vuoi abrogare le leggi approvate dal Parlamento
oppure vota No se vuoi che tali leggi rimangano in vigore.

Il voto è valido se viene raggiunto il cosiddetto “Quorum“, ossia partecipano al voto la metà + 1 degli aventi diritto. Un aspetto negativo del Quorum è che se gli aventi diritto al voto sono 50.000.000 e si recano alle urne per votare “Si” (ovvero per abrogare la legge decisa dal Parlamento) 24.999.999 persone ed 1 sola persona si reca per votare “No”, la legge rimarrà (non sarà abrogata) perché non avendo votato la maggioranza degli aventi diritto al voto (25.000.001 CITTADINI) il Referendum è NULLO!

Gli ultimi 24 referendum in Italia sono stati invalidati per mancato raggiungimento del Quorum… bisogna votare sempre un referendum perché non venga invalidato e non si siano spesi inutilmente, quindi, parecchi milioni di denaro pubblico.

Che cosa si vota nel prossimo referendum?
Il referendum del 12 e 13 giugno prevede quattro quesiti distinti:
due riguardano la privatizzazione dei servizi idrici,
uno il ricorso all’energia nucleare,
l’ultimo riguarda la legge sul legittimo impedimento.

Cosa si decide riguardo l’ACQUA?

Il primo quesito sulla privatizzazione dell’acqua riguarda le modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica. Il comitato referendario vuole abrogare la norma per cui la gestione delle Ato e dei servizi idrici passerà in mano a società di capitale privato o misto, a partire dal 2012. La vittoria al referendum bloccherebbe di fatto il procedimento di privatizzazione dei servizi idrici avviato dall’approvazione della legge del parlamento.

Il secondo quesito riguarda invece “la determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all’adeguata remunerazione del capitale investito”: il comitato referendario vuole abrogare la parte di normativa che permette ai gestori privati di ottenere un guadagno dal capitale investito. In questo modo verrebbe impedito alle aziende di realizzare profitti e, di conseguenza, renderebbe non conveniente agire su questo mercato.

Cosa si decide riguardo il NUCLEARE?

Il quesito prevede l’abrogazione di una grossa mole di articoli e commi: in breve impedirebbe la costruzione di centrali sul territorio italiano.
In seguito al disastro di Fukushima e al rinnovato dibattito sulla sicurezza del nucleare, il Governo ha però annunciato una moratoria sull’atomo, che posticiperà ogni decisione sull’argomento per almeno un anno.

Il comitato referendario accusa la maggioranza di cercare di confondere gli elettori e, in questo modo, di minare il successo del referendum.

Nel 1987, a poco più di un anno dalla tragedia di Chernobyl, gli elettori decretarono con una maggioranza dell’80% il no assoluto alle centrali nucleari in Italia. La vicinanza tra disastri nucleari e referendum, con relativa influenza sulle decisioni, si ripete quindi anche quest’anno.

Cosa si decide riguardo il LEGITTIMO IMPEDIMENTO?

Si tratta del quesito più “politico” tra quelli proposti il 12 e 13 giugno. Il legittimo impedimento permette al Presidente del Consiglio e ai ministri di non recarsi in un’udienza penale se sopraggiungono impegni di carattere istituzionale. La Corte costituzionale a gennaio ha ridimensionato l’applicabilità della norma, ma un’eventuale vittoria dei sì la cancellerebbe del tutto.

Il referendum passa se viene raggiunto il quorum.
E’ necessario che vadano a votare almeno 25 milioni di persone.

 

Il referendum è poco  pubblicizzato in TV.

I cittadini, probabilmente non sapranno nemmeno che ci sarà un referendum da votare il 12 giugno.

QUINDI : I cittadini, non andranno a votare il referendum.

Vuoi che le cose non vadano a finire cosi ? Pubblicizza il referendum a parenti, amici, conoscenti e non conoscenti.